UNA NOTTE, UNA PICCOLA STELLA E UN ANTICO OGGETTO

 

 

I bambini e le bambine della Scuola dell’infanzia di Cerro Veronese 

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UNA NOTTE, UNA PICCOLA STELLA E UN ANTICO OGGETTO 

 

In una fredda e piovosa notte di dicembre una piccola stella era caduta giù dal cielo sulla terra. 

Quasi nessuno se ne era accorto perché era piccola e non aveva fatto nemmeno rumore cadendo. La povera stellina era in difficoltà, ormai sommersa dalla pioggia che insistente bagnava il terreno da giorni. Come avrebbe fatto a tornare a casa? Cosa le sarebbe successo? Come poteva fare per cercare aiuto? Erano queste le domande che la tormentavano.

Preoccupata com’era, non si era nemmeno accorta di essere finita lungo il bordo di un marciapiede di una strada di un piccolo paese nei monti lessini. Qualche persona passeggiando su quella strada aveva visto un luccichio ma tutti l’avevano  scambiata per una carta di caramella abbandonata a terra da qualche maleducato. 

Dopo qualche giorno, un bambino passando con la sua nonna per andare a scuola, la vide e la raccolse.

La piccola stella tremava di paura: aveva paura di quello che sarebbe potuto succederle. Invece il bambino si dimostrò veramente gentile e buono con lei. 

La accarezzò, la ripulì dal fango con cura e decise di portarsela a casa. In breve tempo diventarono grandi amici e cominciarono a parlare tra loro. Si capivano alla perfezione. 

Lui le raccontava le storie e lei luccicava dalla gioia. 

I loro sguardi erano complici. Si confidavano proprio come veri amici. 

Così il bambino, raccontò a Stella che avrebbe voluto che a Natale la sua casa fosse illuminata da un super albero di Natale. 

Purtroppo la sua famiglia era povera e non potevano comprare un vero albero con gli addobbi luccicanti. 

Stella a sua volta gli raccontava che si sentiva inutile e triste sulla terra; temeva che il suo piccolo luccichio si sarebbe presto spento del tutto. 

Il bambino voleva molto bene a Stella e si preoccupava per lei. 

Cercava ogni giorno di farla sorridere perché così avrebbe continuato a splendere e luccicare illuminando così anche la sua piccola cameretta, proprio come piaceva a lui.

Natale si stava avvicinando e il bimbo un giorno ebbe una strana ma bellissima e pazza idea. 

Avrebbe costruito un albero speciale per la sua casa e lo avrebbe fatto da solo per sorprendere i suoi genitori.

Si chiuse in soffitta, lá dove c’erano tante cose accatastate e forse un po’ dimenticate. 

Pensa e ripensa, alla fine l’idea arrivò: prese un vecchio “derlo” appeso in soffitta che apparteneva al suo bisnonno, lo ripulì dalla polvere e dalle ragnatele.  

Lo ri-appese al contrario e con la sua fantasia lo trasformò in un bellissimo albero di Natale: con stoffe, fili, nastri, oggetti colorati, pezzi di legno. 

L’idea poi fu geniale: avrebbe messo Stella proprio nel punto più in alto possibile del “derlo”. 

“L’albero-derlo” era così diverso dal classico albero natalizio ma era così pieno di dettagli e curato amorevolmente che il bambino ne andava fiero. 

Stella posta nel punto più alto si sentiva una vera star e luccicava ogni istante sempre di più tanto che tutti quelli che passavano non potevano fare a meno di fermarsi e guardare quella luce così splendente che proveniva da quella piccola finestra della soffitta. Stella era proprio felice. Adesso sentiva di essere utile ma soprattutto di aver reso felice il suo amico. 

La notizia della casa con un albero speciale cominciò a girare per il paese. 

Il piccolo bambino felicissimo venne perfino intervistato da dei giornalisti locali e alla domanda di quale fosse segreto di una realizzazione così splendente e originale lui rispose: “la cura, l’amore e un pizzico di magia che solo i bambini hanno”. FINE

 

Legenda: 

“DERLO” in italiano GERLA 

Cesta tronco-conica munita di due cinghie in cui si infilano le braccia per sostenerla sul dorso; caratteristica dei paesi montani dell’Italia sett. per il trasporto materiale vario.