Un Natale Speciale

Un Natale Speciale

 

Dicembre era arrivato insieme a tutta quella magia che si sente nell’aria prima delle feste. I bambini aspettavano con ansia e con gioia tutti i bei momenti tipici del periodo. Purtroppo però, per il secondo anno di fila , quel piccolo e terribile virus continuava a disturbare e a mettere distanza fra le persone. Ci si ammalava ancora troppo facilmente e allora ciascuno cercava di difendersi con tutte le precauzioni suggerite.

Ma … non si poteva rinunciare alla magia! A scuola si cominciava ad addobbare le pareti, a costruire magnifici piccoli alberi di Natale, piccole ghirlande, renne luminose… un meraviglia ! I bambini, insieme alle maestre, allora, si interrogavano su come poter fare perché tutta quella bella atmosfera potesse essere respirata anche dalle loro famiglie, costrette a restare fuori da scuola per evitare il rischio del contagio. Come fare? Non è Natale senza i segni più importanti, l’albero, il presepe, le luci… così iniziarono a pensare a come far uscire la magia dalle loro sezioni. ‘Facciamo un bell’albero decorato con i materiali che troviamo in giro! E iniziarono a lavorare di buona lena, strappando, incollando, raccogliendo oggetti improbabili e trasformandoli in cose meravigliose: tappi, bastoncini del gelato, bottiglie di plastica, legnetti, paglia, cannucce…. Ma quanta ricchezza in quei lavori! Un albero era troppo poco per contenerla! Così cominciarono a discutere con più competenza dei grandi e a dirsi tutto il bello del Natale. Le maestre attente, ascoltavano e scrivevano, per non dimenticare, ogni pensiero, ogni sfumatura.

“Ci serve un albero grandissimo” si dissero tutti. “Ma non esiste un albero di tale dimensione”. E poi ci piacerebbe che tutti sapessero cosa pensano i bambini, perché i loro discorsi sono così veri, che possono aiutare i grandi a capire meglio le cose. La bella scuola era circondata da una lunga cancellata che recintava il giardino. Ecco come fare: perché non trasformarla nel nostro originalissimo albero di Natale? Così le maestre scrivevano i loro pensieri ed iniziarono ad appendere le loro palline decorate su tutta la cancellata, in modo che anche chi a scuola non poteva entrare avesse la possibilità di vedere la bellezza del Natale con gli occhi di un bambino. Lavorarono e lavorarono, e alla fine ne venne fuori qualcosa che solo chi ha gli occhi puri dei bambini poteva capire: una distesa di decorazioni fatte di cose di tutti i giorni con dentro una serie di grandi messaggi. La cancellata segno di divisione e contenimento si era trasformata in strumento di apertura e condivisione verso gli altri. Tutti quelli che passavano dalla strada si fermavano a leggere, ad  ammirare… e sorridevano! . La magia era compiuta: la tristezza che i grandi si portavano dentro per quella brutta situazione di malattia e distanze veniva un po’ rasserenata dalle voci dei bambini, che nella loro semplicità avevano creato un capolavoro: un albero di Natale speciale e parlante al cuore delle persone.