L’ALBERO DI NATALE E LA POLVERE MAGICA

Gli alunni della classe 3^A prima hanno inventato  una fiaba, poi l’hanno sceneggiata ed hanno costruito dei pupazzi, un teatrino e l’albero di Natale, tutto con materiale di recupero e riciclo: cartone, plastica, stoffe, calzini, cartoncini….

E’ stata un bel lavoro di équipe, impegnativo ma divertente!!

L’ALBERO DI NATALE E LA POLVERE MAGICA (testo narrativo – fiaba)
C’era una volta, tanto tempo fa, un albero che viveva in un bosco; era un bosco fitto fitto il più amato dagli
animali.
Il nostro albero era dolce simpatico e benvoluto da tutti gli abitanti perché era molto bello e proteggeva
con i suoi rami chiunque gli chiedesse aiuto.
Un brutto giorno, nel periodo che precede il Natale, arrivò un boscaiolo di nome Pino che voleva abbattere
proprio quell’albero. Dovete sapere che Pino era un tipo molto robusto, con un bel paio di baffi, aveva
però un brutto carattere: era egoista, prepotente e antipatico. Da bambino non era così, ma lo diventò
perché tutti ridevano di lui, si sentiva brutto e di valere meno degli altri.
Pino odiava il Natale perché, proprio in quel giorno, alcuni bambini avevano rotto la palla di Natale
preferita, quella che gli aveva regalato il nonno che era andato in cielo da tanti anni.
Arrivato nel bosco, prese la sua accetta, tagliò all’albero e se lo portò a casa per accendere il camino.
Mentre tornava alla sua baita, Pino incontrò un bambino chiamato Carlo che aveva riconosciuto l’albero
tagliato; l’aveva riconosciuto perché metteva sempre, sui suoi rami, del cibo per gli scoiattoli. Carlo, molto
triste, si mise a piangere: le sue lacrime caddero sulla neve fresca e diventarono, come per magia, polvere
luccicante!
In quel momento si alzò il vento e sollevò la polvere magica e la trasportò ondeggiando fino alla casa dove
si trovava l’albero; questo era a terra sul pavimento, tagliato a pezzi, pronto per essere bruciato. La polvere
fatata alzò la pianta e la ricompose trasformandola in un albero di cartone. Il boscaiolo rimase sorpreso, a
bocca aperta, aveva capito che non poteva portarsi dentro, per sempre, la rabbia e che era giusto
festeggiare il Natale. Nel frattempo arrivò Carlo, che aveva seguito la scia scintillante e aveva visto la magia
dalla finestra; il bambino entrò in casa felicissimo e andò ad abbracciare Pino che non se lo aspettava. Il
boscaiolo sentì nascere dentro di sè un sentimento di amore di felicità mai sentita prima. Pino e Carlo
pensarono di portare a scuola l’albero dove sarebbe stato molto bene.
Il giorno dopo tutti i bambini prepararono delle decorazioni per addobbare l’abete che diventò un magico
albero di Natale!
Anche Pino mise la sua decorazione: una bellissima palla rossa che assomigliava a quella di suo nonno.
Questa è la magia del Natale!

L’ALBERO DI NATALE E LA POLVERE MAGICA (testo sceneggiato)

NARRATORE: C’era una volta, tanto tempo fa, un albero che viveva in un bosco. Era un bosco fitto fitto, il più amato dagli animali.

SCOIATTOLO: – Che bello abitare in questo posto, ci sono tanti rami su cui poter saltare e tanti pinoli da sgranocchiare!

TOPINO: – Io riesco a fare tanti buchi qui sotto terra e ho costruito una bella tana calda e comoda!

NARRATORE: Il nostro albero era dolce, simpatico e benvoluto da tutti gli abitanti perché, con i suoi rami, proteggeva chiunque gli chiedesse aiuto.

ALBERO DI NATALE: – Ciao! Io mi chiamo semplicemente Abete e mi piace aiutare ed essere gentile!

SCOIATTOLO: – Il mio albero preferito è il bell’abete che vedete laggiù: pensate che una volta, quando improvvisamente arrivò una tormenta, lui mi ha coperto con le sue fronde!!

UCCELLINO: – Sì, Sì! Anche a me, cip! Mi ha aiutato tante volte! Lo adoooro!

NARRATORE: Un brutto giorno, però, nel periodo che precede il Natale, arrivò nel bosco un boscaiolo, di nome Pino! Indovinate che lavoro faceva? Sì, tagliava proprio i pini!! Fatto sta che volle abbattere proprio il nostro Abete.

PINO: – Quanti alberi ci sono qui? Troppi, troppi! A cosa servono, poi? Potrei tagliarne uno a uno e usarli per il mio camino, così avranno un senso d’esistere!!

NARRATORE: Pino non aveva proprio un bel carattere: era egoista e prepotente e… odiava il Natale!

PINO: – A cosa serve il Natale? E’ tempo buttato via, si sta così bene da soli! E tutti quei mocciosi di bambini che strillano e cantano e dicono “Auguri auguri..”  BLA BLA BLA !! E tutti che decorano l’albero di Natale con nastrini e palle colorate!! Che stiano tutti a casa loro!

NARRATORE: Dovete sapere che il boscaiolo, da bambino, non era così. Lui odiava il Natale perché, quando era piccolo, dei bambini gli avevano rotto una palla di Natale, la più preziosa per lui, perché era quella che gli aveva regalato suo nonno che poi era andato in cielo.

PINO: – Ora con la mia ascia do tre bei colpi a questo alberello e lo porto a casa mia! Ah, ah ah! Chissà che bel fuocherello farà!

ALBERO DI NATALE: – No, ti prego, non tagliarmi! Il mio compito è molto importante, qui nel bosco!

NARRATORE: Ma Pino non lo ascoltò e, mentre tornava a casa con l’albero, incontrò Carlo, un bambino che conosceva bene quell’abete; Pino non gli diede bado e proseguì la sua strada.

CARLO: – Nooo, povero albero! Era l’abete più buono e bello del bosco! Ed ora dove andranno gli animaletti a ripararsi? dove metterò il cibo per gli scoiattoli e per tutti gli uccellini?? Non è giusto!! (si mette a piangere)

NARRATORE: Le lacrime di Carlo caddero sulla neve e magicamente diventarono…. polvere luccicante!

(musica di campanelli o xilofono…)

NARRATORE: Arrivò il vento, sollevò la polvere magica e la trasportò ondeggiando fino dentro alla baita del boscaiolo che aveva già fatto a pezzi l’albero.

PINO: – Ecco fatto! Tanti bei pezzi di legno pronti per andare nel caminetto! Ma, ma … cosa sta succedendo??

NARRATORE: La polvere, come per magia, si appoggiò sui pezzi della pianta e ricompose l’albero, ormai morto, alzandolo e trasformandolo in un albero di cartone!

PINO: – Non posso credere ai miei occhi! Allora esiste ancora la magia del Natale! Me lo aveva detto mio nonno e io che non ci credevo più!

CARLO: – Ho visto tutto dalla finestra, è bellissimo! E’ magico! Urrà, urrà! Evviva, l’albero è ancora intero!!

(corre ad abbracciare Pino)

PINO: – Ho un’idea! Un albero di Natale così merita di essere visto da tante persone e di stare in mezzo a gioia e festa! Che ne dici se lo portiamo in un luogo dove c’è sempre allegria?

CARLO: – Ottima idea! E io so anche dove!

PINO: – Dove?

CARLO: – Ma la mia scuola, naturalmente!

NARRATORE: Insieme Pino e Carlo portarono l’albero di Natale a scuola dove fu accolto con stupore ed emozione

BAMBINO 1: – Che bello, avremo anche noi un albero!

BAMBINO 2: – Sì però è un po’ spoglio!

BAMBINO 3: – Ci vorrebbero delle decorazioni!

BAMBINO 4: – Potremmo farle noi!

PINO: – Avete ragione! Vado a prendere anch’io la mia!

NARRATORE: l’albero diventò bellissimo con tante decorazioni ed una pallina rossa… era il ricordo di Pino che aveva capito che non bisogna portarsi dentro la rabbia ma cercare di superare le cattiverie e fare gentilezze.

E fu così che il nostro bell’albero continuò ad essere benvoluto, anno dopo anno!!

Questa è la magia del Natale!