L’Albero di Natale del Bosco Incantato

Il lavoro svolto dalla classe 2ª A di Fane (I.C. Negrar).

 

 

L’Albero di Natale del Bosco Incantato.

Tanto, tanto tempo fa esisteva un luogo magico ed incontaminato in cui tutte le popolazioni vivevano in pace.

Nel Bosco Incantato il cielo si colorava di infinite sfumature, l’erba brillava come se fosse fatta di smeraldi, il ruscello di un azzurro acceso portava ad un’imponente cascata che terminava con un trasparente laghetto. Ma la vera magia era generata da un grandissimo, antichissimo e decoratissimo albero magico, nel giorno di Natale.

Cinque popoli vivevano nel Bosco, ognuno di essi aveva una propria lingua, una propria cultura ed organizzazione, i folletti con caratteristici vestiti verdi ed occhietti vispi, gli gnomi con una lunga e setosa barba bianca, le fatine con ali meravigliose e sorrisi splendenti, gli scoiattoli parlanti considerati degli ottimi ingegneri e i pesciolini parlanti del laghetto.

Tutto sembrava essere in un equilibrio perfetto, fino a quando, pochi giorni prima di Natale, uno stregone malvagio decise di distruggere l’albero magico, di generare una forte burrasca di neve e di inquinare il bosco spargendo ovunque rifiuti di plastica, carta, latta e rame.
Le diverse popolazioni erano disorientate e spaventate, si incolpavano a vicenda per non essere riuscite a proteggere l’Albero. Discussero a lungo e duramente. Fino a quando si resero conto che mancavano sempre meno giorni a Natale e se l’albero non fosse stato sistemato la magia avrebbe lasciato il Bosco incantato.

I capi stabilirono un piano d’azione: ogni popolo avrebbe raccolto un materiale e lo avrebbe lavorato per creare decorazioni natalizie: i folletti la plastica, le fatine la latta, gli gnomi la carta e gli scoiattoli il rame. Mentre i pesciolini avevano l’arduo compito di recuperare tutti i rifiuti accumulati nel fondale del laghetto. Una volta creati gli addobbi cercarono di recuperare più che poterono dell’Albero. Infatti, dall’attacco dello stregone rimase solo una parte del tronco e alcuni rami. Inizialmente i capi pensarono di scegliere il ramo su cui il proprio popolo avrebbe messo gli addobbi, essendo abituati a vivere separati, ma capirono ben presto che collaborare e condividere idee era molto più bello e divertente. I lavori terminarono poche ore prima della Vigilia di Natale e allo scoccare della mezzanotte ci fu un’esplosione di colori, suoni e di magia che avvolse tutto il Bosco Incantato.

L’aiuto reciproco, la complicità e la disponibilità verso gli altri sono state fondamentali per ricostruire e personalizzare il nuovo Albero di Natale del Bosco Incantato. Da quel momento le popolazioni iniziarono a vivere insieme e in serenità.

L’amore e il bene verso gli altri sono la vera chiave per vivere immersi nella magia.

The End

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I bambini e le bambine hanno collaborato per poter inventare questa storia e creare l’albero di Natale, utilizzando la loro fantasia e creatività. Hanno riflettuto sull’importanza del riciclo e di come poter dare un nuovo inizio a materiali che sembrerebbero da eliminare. Inoltre, la condivisione dei materiali, degli spazi e di idee è stato per loro fondamentale e gli ha dato lo spunto per inventare delle scale che colleghino ogni ramo dell’albero cosicché tutti i personaggi possano raggiungere la stella con facilità.