L’ALBERO DI NATALE DEI CALZINI SPAIATI

L’ Albero di Natale dei Calzini Spaiati
(Il Canto di Natale della classe 3D)

Questa è la storia di un bizzarro Albero di Natale. E questo è il nostro modo di raccontarvela.

Era da poco iniziato il mese di dicembre e tutte le scuole primarie di Verona erano state allestite con addobbi “brillantinosi” ed eleganti decorazioni natalizie. Tutte…meno una!
Nella scuola primaria “Don Lorenzo Milani” di Sommacampagna infatti sembrava che il Natale non stesse proprio arrivando. L’unica cosa insolita apparsa in quei giorni era un grande cartello appeso alla porta d’entrata che riportava la seguente scritta: “VIETATI GLI ADDOBBI NATALIZI”.
Inutile domandarsi chi potesse essere stato l’autore di tale gesto, i bambini già lo sapevano: il bidello della scuola, MIRCONTORTO-che-quando-è-dritto-lo-vuole-storto.
Non c’era proprio modo di ragionare con lui riguardo gli addobbi natalizi, neppure cercando di corromperlo lasciando le aule in ordine o pulendo bene le scarpe al rientro della ricreazione in cortile. Niente sarebbe servito a fargli cambiare idea e i bambini si erano oramai rassegnati a trascorrere un altro Natale in bianco e nero, senza lucine e colori.
Ma come fu e come non fu, un giorno un bambino della classe III D di nome Clemente e di soprannome “La Mente” (perché ne aveva sempre una in testa!) decise che era arrivato il momento di dare una bella lezione a MIRCONTORTO e chiamò a rapporto tutti i compagni di classe.
–É ora di agire! – disse – Non possiamo più accettare che quel guastafeste di bidello rovini il nostro Natale. Dobbiamo dargli una bella lezione! Ho un piano, ascoltate bene.
Quella sera i bambini e le bambine di classe III D fecero finta di addormentarsi presto e appena i genitori ebbero chiuso la porta della loro cameretta, si alzarono di soppiatto e iniziarono a rovistare nei cassetti in cerca di qualche oggetto da lanciare in testa, l’indomani, al povero bidello. Che delusione però scoprire che nei cassetti non c’era niente di quel che poteva fare al caso loro.
Dovevano forse rinunciare al piano?
Assolutamente no! A Clemente la Mente (che mica a caso gli avevano dato quel soprannome!) venne un’altra meravigliosa idea: quale arma migliore di un calzino puzzolente e…ripieno?
Clemente dunque suggerì la sua idea ai compagni e dopo tre giorni tutto era pronto: decine e decine di calzini spaiati di tutti i tipi e colori: corti, lunghi, a righe, a quadretti, a pois, a tinta unita, a scacchi, a losanghe, a cuoricini… appositamente imbottiti con le cartacce raccolte dal cestino, erano pronti per essere lanciati addosso all’ignaro bidello in un combattimento che si preannunciava fino… all’ultimo calzino!

E infatti… BANG! BAM! POW! ZAP! OOHHH!

MIRCONTORTO quello sventurato giorno non ebbe neppure il tempo di suonare la campanella che si vide arrivare addosso una pioggia colorata di bombe di stoffa.
Le maestre assistettero sorprese e impotenti alla scena e c’è chi è pronto a giurare che le loro urla si udirono fino agli impianti sportivi e non c’è proprio da stupirsi dal momento che da quasi tre anni insegnavano ai propri alunni il rispetto, la gentilezza e l’educazione! Questa volta la classe III D l’aveva proprio combinata grossa e nessuno avrebbe potuto salvare i bambini da una punizione esemplare.

Ma la magia del Natale
venne in loro soccorso.

Quella mattina si sentì bussare alla porta e quando la maestra Margherita aprì, i bambini videro sulla soglia un meraviglioso albero di Natale decorato però con palline inusuali e bizzarre: i calzini spaiati, “quei” calzini spaiati, l’arma del loro “reato”.

Come? Cosa? Forse un miracolo?

No, ecco quel che era successo: MIRCONTORTO aveva pazientemente raccolto uno a uno i calzini e posizionati sul manico di vecchie scope che non gli servivano più. Lo spiegò ai bambini, increduli e ammirati, proprio lui, MIRCONTORTO, che aveva fatto capolino da dietro l’albero e che per la prima volta si mostrava felice e contento nella gioiosa atmosfera natalizia.
– Scusate, bambini se ho sempre dato l’impressione di odiare il Natale – disse – Non è così. La sola cosa che odio sono tutti gli sprechi che si fanno in questo periodo per addobbare case a alberi. Oggi però voi mi avete insegnato che con l’entusiasmo e un pizzico di fantasia si può vivere un Natale GREEN nel rispetto dell’ambiente.
Epilogo

Tutto è bene quel che finisce bene, cari lettori. La dirigente infatti decise che i bambini non meritavano alcuna punizione nonostante in quella scuola fosse sempre stato severamente vietato il lancio di oggetti.
Inoltre, per festeggiare la ritrovata armonia, propose al bidello nientepopodimeno che un cambio di nome.
E così MIRCONTORTO divenne MIRCONTENTO per la gioia e la felicità di tutti, iniziando proprio dall’Albero dei Calzini Spaiati che tutto sommato si sentiva fortunato nell’essere capitato in quella scuola mentre tutti gli altri alberi di Natale di Verona, addobbati e infiocchettati a festa, si sentivano fortunati, loro, a non essere capitati nella scuola primaria di Sommacampagna.

The End

Realizzato dalle bambine e dai bambini della classe 3D, scuola primaria “Don Lorenzo Milani” di Sommacampagna.