Rotolino era stato abbandonato una sera nel bidone dei rifiuti.
Ormai più nessuno aveva bisogno di lui e si sentiva triste e tanto solo
“Come mi piacerebbe avere un amico” pensava. “Magari un bambino che giochi con me a inventare storie…Io potrei trasformarmi in un magico cannocchiale o in un simpatico pipistrello.
Potrei diventare un razzo spaziale
oppure un’automobile che sfreccia a 100 all’ora o ancora un utilissimo portapenne…
E invece sono qui, in questo posto freddo e buio…
Una mattina lo trovò Ascanio. Anche lui si sentiva solo perché i suoi amici non volevano più giocare con lui.
A scuola lo prendevano in giro perché non prendeva bei voti e, quando la maestra lo chiamava, diventava rosso come un peperone.
Ascanio allora si arrabbiava, faceva dispetti a tutti, si comportava come un piccolo bullo.
Quando vide Rotolino tutto solo pensò che forse poteva aiutarlo a trovare altri amici.
Ascanio era un bambino molto creativo ed ebbe un’idea fantastica.
Il giorno dopo portò Rotolino a scuola e lo mostrò ai suoi compagni.
Si scusò con loro per il suo comportamento poco gentile, poi spiegò il suo progetto.
Se ognuno di loro avesse portato a scuola un piccolo rotolo di carta, Rotolino non si sarebbe sentito più solo e avrebbero potuto realizzare insieme un albero bellissimo.
I bambini accettarono le scuse e accolsero l’idea di Ascanio con grande entusiasmo.
Il giorno dopo arrivarono a scuola con tantissimi rotolini di carta.
Tutto era pronto. Rotolino aveva il cuore che gli scoppiava dalla gioia con tutti quegli amici.
Finalmente non era più solo.
I bambini, seguendo le indicazioni di Ascanio, dipinsero i piccoli rotoli di verde chiaro e verde scuro per fare i rami e usarono il marrone per il tronco .
Quando tutti i rotolini furono pronti, provarono a metterli insieme in vari modi per comporre il loro albero. Era così bello lavorare insieme!
Pian piano l’albero prendeva forma davanti ai loro occhi.
I bambini avevano portato a scuola anche delle cialde di caffè che a casa avevano svuotato e lavato con l’aiuto dei genitori: erano perfette per fare delle decorazioni.
I maestri li avevano aiutati a ritagliarle a forma di fiori e stelle.
Ed ecco la magia: l’albero era pronto!
Era bellissimo! I bambini avevano fatto proprio un bel lavoro e ricevettero i complimenti di tutti.
Ascanio, col suo progetto, aveva ritrovato gli amici perduti ed era tornato a sorridere.
L’amicizia era tornata a sbocciare nel cuore dei bambini, proprio come un fiore.
Per questo decisero di chiamare quell’albero:
“L’ALBERO DEGLI AMICI”.
CLASSE 2B SCUOLA PRIMARIA CARLO COLLODI – I.C. GRAZIELLA MURARI DI VALEGGIO SUL MINCIO