LA SCALA DI NATALE SCUOLA DELL’INFANZIA A. BORTOLANI TREGNAGO ISTITUTO COMPRENSIVO TREGNAGO -BADIA CALAVENA

La scala di Natale
Nella cantina della scuola era rimasta da tempo immemore una vecchia scala, di ferro e legno, tutta sgangherata, il colore scrostato, i gradini traballanti. Era tanto tempo che giaceva la tutta sola , ormai inutile.
“Povera me – si diceva spesso- ormai non servo più a nulla, sono qui sola ad occupare spazio, nessuno si ricorda più di me”. E la sua tristezza cresceva ogni giorno di più anche se sapeva bene di non poter essere usata per raggiungere le altezze, come una volta: chi avesse provato ad usarla si sarebbe fatto male e lei non voleva, ma essere così inutile la rendeva triste e malinconica
Si avvicinava il mese di dicembre e nella scuola i preparativi per addobbare le stanze fervevano, si costruivano decori, si accendevano luci. Arrivò il momento di allestire il tradizionale albero di Natale, così le maestre
e le collaboratrici scesero in cantina per prendere il vecchio albero che per tanti anni avevano preparato per
la gioia dei bambini. Ma anche l’albero era vecchio ed aveva ormai perso buona parte dei suoi aghi, i rami
erano spezzati, il puntale non aveva modo di essere messo. Le Maestre erano preoccupate: come faremo senza il nostro albero di Natale, questo ormai è inservibile… e mentre si facevano queste domande a voce alta,
la scala senti… e le si accese in cuore un desiderio di tornare utile e tornare in mezzo ai i bambini, dove era
stata tanto felice quando li aiutava ad appendere li loro capolavori. Così si mosse un pochino , facendo piccoli rumori , sbattendo timidamente contro il muro per farsi notare. Le maestre dapprima si spaventarono,
cos’erano quegli strani rumori, da dove venivano? E cominciarono a guardarsi intorno, a spostare vecchie
scatole, e in ognuna trovarono oggetti interessanti: vecchie stoffe, carte colorate, tappi di bottiglia, festoni argentanti, …. Spostarono e spostarono finché arrivarono davanti alla vecchia scala : che cosa ci faceva ancora
lì quel rottame? Vista la confusione che si era creata decisero di darsi da fare e di riordinare la cantina, così
raccolsero tutte quelle cose che da tempo erano state scartate e le portarono in salone pronte per capire bene
cosa si poteva riutilizzare. La vecchia scala che non aveva capito bene, era molto preoccupata: – io volevo
aiutare a far bello il Natale, invece a che cosa posso ancora servire, sto per finire alla discarica!- piangeva tra
se’…
All’improvviso però i bambini che stavano giocando in salone si avvicinarono e chiesero: – cosa sono queste
scatole , e cosa ci fa qui una vecchia scala?- le maestre risposero che era tutto il materiale che avevamo trovato in cantina e che aveva bisogno di essere riordinato. Così con grande entusiasmo iniziarono ad aprire le
scatole e a pensare a come dare nuova vita a tutti quegli oggetti. Paolino guardava e guardava ma non riusciva a togliere gli occhi dalla scala. Ad un tratto gli si illuminarono gli occhi: – maestra! – esclamò- hai detto
che non abbiamo più un albero per allestire l’albero di Natale , perché non usiamo questa vecchia scala, la
sua forma gli assomiglia , possiamo metterle dei rami fatti di cartone e diventerà un bellissimo albero! – i
suoi amici furono entusiasti dell’idea e comunicarono ciascuno a lanciare proposte: – possiamo attaccare queste vecchie stoffe e i ritagli di carta, del colore dei nostri dischi e trasformarlo nel nostro albero, solo nostro, nessuno ne avrà uno uguale.
Così tutti insieme, ciascuno nella propria sezione si misero all’opera, cercando di riutilizzare più cose possibili. La scala era felice e commossa: – io diventerò il nuovo albero di Natale, proprio io che credevo di non
servire più a niente… – è così nei giorni successivi la scuola fu tutto un fermento, gli scatoloni di scarti si
svuotavano e la scala si abbelliva.
Ma si sa i bambini non smettono mai di stupire così coinvolsero i loro genitori , invitandoli a spegnere il cellulare per un sera per costruire insieme un addobbo per l’albero. – Dobbiamo farlo bello perché sarà l’albero
di tutti e ci piacerebbe che raccontasse di tutte le persone che si danno da fare perché il nostro paese sia sempre più bello, più ricco e più vivo. Così le maestre chiesero aiuto a tutti quelli che avevano a cuore i bambini
e il paese. Arrivarono gli Alpini che spesso accompagnavano i bambini a passeggiare in paese, arrivò il coro
che aveva insegnato una vecchia canzone popolare, la banda che con i suoi bellissimi strumenti, aveva aiutato a scoprire i rumori del Progno , la Pro Loco che preparava sempre momenti di festa per tutti, addirittura
arrivò la compagnia teatrale che aveva raccontato con entusiasmo la leggenda del Progno! Ciascuno, felice di
far parte di questo bel progetto, portò un addobbo e alla fine la scala era diventato il più bell’albero di Natale
che si fosse mai visto. E sapete perché? Perché ogni scalino era diventato un passo in più, verso una collaborazione che aiuta tutti ad essere migliori. E Perché era stato fatto dando a tanti oggetti una nuova vita, e tutti,
ma proprio tutti, avevano collaborato . Era l’albero di tutti.
La Scala non stava più nei pioli della gioia: e se un tempo aiutava solo i piedi delle persone aiutandoli a fare
cose, ora era diventata lo strumento per far salire i cuori in alto, in quel luogo del mondo dove tutti trovano il
proprio posto e ciascuno è speciale per quello che è.