L’ ALBERO TRASFORMATO IN CASSETTA

Tanto tempo fa, in un verdeggiante bosco ai limiti di un popolato paesello, vegetava, tra le altre numerose piante, uno strano albero che si differenziava dagli altri nell’ aspetto della sua chioma e del suo tronco.
Le sue foglie non erano verdi e lucide e nemmeno percorse dalle solite nervature in rilievo, erano bianche e sbiadite; in mezzo ai loro simili le fronde dell’albero sembravano emanare una fioca lucina gialla. Anche il tronco appariva di un colore differente dal consueto: era marrone, ma chiaro chiaro.
Si raccontava da mesi che il legno del fusto dell’albero contenesse una riserva d’ oro assai preziosa e che nessuno mai avesse avuto il coraggio di scovarla per timore di una maledizione cattiva che avrebbe punito chi l’avrebbe scorticato.
In una fredda giornata invernale appena appena rischiarata da un timido bagliore solare un falegname del paesello vicino, dall’ indole assai coraggiosa, decise di tagliare quell’albero per svelare il mistero nascosto. Munito di gigante sega, l’uomo si recò al bosco e, colpo dopo colpo, tagliò il tronco, ma… con conseguente delusione non vide nulla di prezioso, non trovò nulla di diverso da legno, corteccia, segatura.
Il povero albero rimase così a terra, spezzato, solo e dimenticato.
Gli animali intorno passavano, ci si arrotavano gli artigli e così lo graffiavano. Le formiche lì avevano trovato riparo mentre le termiti ci avevano formato una colonia. La pioggia gli si scrosciava addosso ed il sole cercava invano di asciugarlo. Solo la neve gli si poggiava fresca e leggera imbiancandolo come un pupazzo.
Passarono mesi e mesi, stagioni, anni.
Un bel giorno di primavera in cui il tronco e le foglie avrebbero desiderato risplendere sotto i raggi del sole, l’anima dell’albero prese coraggio e chiese, singhiozzando a voce bassa bassa e cupa: “Per favore, qualcuno mi aiuta?”.
Subito una voce lontana e sconosciuta rispose a chiare parole: “Qual è il tuo desiderio?”
Mentre l’albero si chiedeva tra sé chi fosse quella voce e da dove provenisse, riuscì a dire: “Se potessi esprimere un desiderio, questo vorrei adesso: fammi vivere ancora!”. E intanto la speranza di poter udire risposta e aiuto stava sparendo.
Ma la voce rispose con tono alquanto dubbioso:” E se aiutandoti poi non fossi più un albero? E se perdessi le tue foglie? E se il tronco cambiasse forma? Ne sei sicuro?”
Rispose l’albero convinto e speranzoso:” Si, questo è il mio desiderio.”
La voce riprese con fermezza:” Bene! Io non ho corpo né sembianze materiali ma forse potrei aiutarti. Ho le ali della speranza, la forza dell’impegno e l’intenzionalità dei buoni propositi. Porterò con me ciò che mi hai chiesto e lo terrò presente. Una sola cosa però ribadisco: non è sicuro che sarai ancora un albero come fosti prima della caduta” gli ricordò salutandolo.
Ben presto il falegname tornò. Prese l’albero e lo caricò in macchina; aveva l’ intenzione di farne una cassetta.
All’inizio l’albero aveva paura, non riusciva ad immaginare cosa gli sarebbe successo questa volta, ma poi si affidò all’uomo. Il falegname con impegno e dedizione per il suo lavoro lo rese piatto, lo ridusse ad assi, che fissò tra di loro e creò qualcosa che lo aiutasse con i suoi attrezzi.
Apprezzandolo per la buona idea, altri falegnami lo imitarono utilizzando il prezioso legno nella costruzione di cassette e non solo…
Un po’ di tempo dopo dei cari bambini di terza D della scuola primaria di Peschiera del Garda lo accolsero nella loro classe insieme alle loro maestre e, da cassetta, divenne casetta in occasione del Natale 2023.