Il postino dei messaggi in bottiglia

IL POSTINO DEI MESSAGGI IN BOTTIGLIA

Il postino dei messaggi in bottiglia viveva solo in cima ad un’altura, con un albero soltanto a fargli ombra.

Tutto il tempo teneva gli occhi fissi sulle onde, in cerca di un luccichio di vetro.

Il suo era un lavoro della massima importanza. Era suo compito aprire ogni  bottiglia arrivata per mare e assicurarsi che fosse portata a destinazione

A volte per consegnare una bottiglia, bastava semplicemente passeggiare fino al villaggio vicino.

Altre volte doveva viaggiare.

Il più delle volte questi messaggi rendevano le persone felici, perché una frase può ospitare un tesoro.

Siccome il postino amava il proprio lavoro non poteva fare a meno di domandarsi se anche lui, un giorno, avrebbe ricevuto un messaggio.

A dire la verità,  tutte le volte che apriva una bottiglia, sperava di vedere il proprio nome campeggiare in cima al foglio.

Poi però ricordava che sarebbe stato difficile, perché non aveva amici ed era sempre solo, nessuno gli avrebbe mai scritto un messaggio, però gli sarebbe piaciuto.

Un giorno le onde portarono a riva una bottiglia.

Dentro c’era un messaggio molto particolare: Questo invito potrebbe non arrivare  in tempo, ma sto organizzando una festa. Domani quando vedrai la scia luminosa della stella, per piacere la seguirai?

Oh cielo! Disse il postino. Non aveva idea di chi fosse il destinatario del messaggio, ne dove recapitarlo. Però era davvero curioso non era mai stato invitato ad una festa e sospettava che gli sarebbe piaciuta.

Il fornaio fu il primo a cui fece visita. “Scusi” disse il postino, “riconosce questa scrittura?” il fornaio studiò per bene il foglio “non riconosco la scrittura” disse alla fine “ma….sapessi  quanto amo ballare” il postino proseguì.

Domandò al pastore, alla donna che lavava i panni. Domandò alla bambina vestita di verde “mi dispiace” dissero tutti e tre con un sospiro. “anche se ci piacerebbe proprio ricevere un invito così”

Il postino domandò ad un gabbiano, a una marinaia e a un uomo che suonava il flauto. Ma nessuno di loro  era il destinatario  di quel messaggio. Nessuno in cielo in mare o in terra.

Il postino si sentiva proprio giù, era la prima volta che non riusciva  a consegnare un messaggio.

Prima di addormentarsi, quella notte il postino decise di seguire la scia quando l’avrebbe vista.

Voleva scusarsi con la persona che aveva scritto il messaggio.

Il postino dei messaggi in bottiglie qualche sera dopo vide la scia e la seguì portando con se una manciata delle sue conchiglie preferite.

Aveva pensato che sarebbe stato maleducato presentarsi senza invito e a mani vuote.

Il deserto era buio ma in lontananza si vedeva una capanna e la stella la illuminò.

“Eccoti”! disse il fornaio. “Splendido” disse il pastore. Tutti gli altri  ospiti  erano già arrivati, la donna che lavava i panni, la bambina vestita di verde, il gabbiano, la marinaia e l’uomo che suonava il flauto.

Erano tutti in adorazione di quel bambino appena nato…

L’uomo  iniziò a suonare il flauto e così tutti iniziarono a volteggiare sorridendo e tenendo il ritmo, il cuore del postino era un vaso colmo di gioia fino all’orlo.

Il postino e i suoi nuovi amici decisero di addobbare un abete con tante bottiglie colorate che al loro interno contenevano dei meravigliosi messaggi d’amore per quel bambino appena nato.